La mascherina! La dittatura è qui

La version traduite en italien de La dictature des masques est désormais disponible sous le titre : La mascherina! La dittatura è qui. Traduction de iperbole10 Rita.

Extrait :

Nell’anno di disgrazia 2020, lunedì 14 settembre, intorno alle 16 e 30, una coppia di cowboy della gendarmeria ha pensato bene di fermare il nostro pullman, della compagnia Sindbad, per dare spettacolo di sé sull’A4, comunemente chiamata autostrada orientale, vicino a Metz, mentre ci dirigevamo in Polonia da Parigi. Il motivo non è verificare l’identità dei passeggeri o segnalare un difetto nel veicolo. come spesso accade in Germania ai pullman che attraversano il paese, generando con ciò momenti di fastidio e causando ritardi..

L’intenzione di quei due gendarmi, che chiaramente non hanno nulla di meglio da fare quel giorno, è solo un pretesto per uno show moralista con l’unico fine di raggiungere la loro “quota” di multe applicando il pizzo, sponsorizzato dallo stato del macroniano quinquennio, nei confronti dei suoi concittadini così come di qualsiasi cittadino del mondo che osa avventurarsi in territorio francese in questo periodo del virus che rende stronzi, talvolta stronzi dentro, imponendo a persone designate a caso nel suddetto pullman, una multa di categoria quattro di centotrentacinque euro per non indossare la mascherina, detta “obbligatoria”, nientemeno che dai ciarlatani che ci dirigono e che hanno già dimostrato la loro nullità nel governare la Francia… Quegli stessi che qualche mese prima hanno affermato a gran voce e ripetutamente, l’inefficacia della mascherina tra grasse risate davanti alle telecamere…

Le loro parole sono state registrate e chiunque può ascoltarle guardando i video su internet.

Da quando le maschere sono diventate una priorità commerciale, reperibili in tutti i negozi così come in vari centri commerciali, vendute a prezzi sempre più smodati, la milizia macroniana si fregia, in ciascuna delle sue sortite, di una mascherina che imbavaglia il grugno dei loro membri, al fine di mostrare chiaramente l’esempio che i plebei devono seguire e, soprattutto, per colpire le menti con immagini forti che servono solo a instillare paura e panico nella popolazione in generale, visto che non riescono a gestire le loro lingue, cosa che potrebbe alleviare il nostro udito da una notevole quantità di mal di orecchie.

La politica del reuccio nei confronti del popolo potrebbe quindi essere riassunta in modo ufficioso così: «chiudi la boccaccia e accontentati di obbedire non appena io decido qualcosa!» In assenza di una dittatura ufficiale, l’assoluto rigore marcia veloce, in un paese che una volta è stato quello dei diritti umani e dei cittadini. È così che spesso funziona qualsiasi regime o sovrano che ha perso la presa, la stima e l’influenza sulle masse.  Ostinazione, deriva autoritaria, violenza sono solo il risultato di una confessione di fallimento di fronte a un popolo che non si riconosce più nel potere dominante e che lotta per destabilizzarlo e rovesciarlo, perché sa che il sistema in vigore non può più durare e che deve essere cambiato a tutti i costi.

Per il bene di tutti.

 

È stato rialzando la testa che ho visto attraverso il finestrino un gendarme guidare l’autobus in modo che l’autista si fermasse nel parcheggio vicino al casello autostradale. Della manovra svoltasi ho osservato soltanto la fine perché, con la testa tra le gambe, le mani immerse nello zaino, stavo cercando affannosamente un pacchetto di biscotti che non riuscivo a trovare tra panini, bottiglie d’acqua, pacchetti di patatine e altri oggetti personali. La mascherina, l’avevo già tolta e appesa davanti a me, a una trentina di centimetri, sulla piccola borraccia da cinquanta centilitri che era alloggiata nella rete portaoggetti. Avrei potuto rimetterla in qualsiasi momento e molto prima che il gendarme salisse sul pullman, solo che non mi sentivo colpevole di alcun reato.